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  • Eredita una casa e ci trova dentro un’antica statua romana
    by Giacomo Costa on 23 November 2024 at 6:17

    Se l’è trovata in cantina, tra gli scatoloni e gli armadi stipati. Neppure la polvere, però, riusciva a copriva il valore di quel marmo: la scultura delicata, la rappresentazione particolare, i segni del tempo che riportavano indietro di diversi secoli. La storia E quindi, nel dubbio, il nuovo proprietario di quella casa mestrina appena ereditata ha preferito avvisare le autorità. Un gesto di responsabilità civica indovinatissimo: ieri quella testa scolpita, datata dagli specialisti al primo secolo dopo Cristo, di fattura romana, si è aggiunta alla collezione del Museo archeologico nazionale di Venezia. [[ge:gnn:nuovavenezia:14830392]] «Questa è una bellissima vicenda che si è conclusa con un perfetto inserimento nel nostro circuito espositivo», ha spiegato una soddisfatta Marianna Bressan, direttrice dei Musei archeologici della laguna, «Il reperto salvato è stato sottoposto a una pulizia conservativa da parte della restauratrice Stefania Sartori e ora si mostra in tutta la sua particolarità». Oggi la pietra - di probabile origine greca - brilla se esposta alla luce diretta, ed è possibile notare gli inserti successivi sul naso, il collo, la bocca; soprattutto, però, il lavoro sulla scultura ha permesso di ricostruirne la storia: «Priva di elementi identificativi da ritrattistica, raffigura quindi una dea, l’acconciatura a fiocco era riservata ad Apollo, Diana e Venere, ma di quest’ultima mancano tutti i tratti sensuali», ha spiegato Cecilia Rossi, funzionario archeologico della Soprintendenza, «La testa è su un piedistallo, ma in origine doveva far parte di una figura intera, in scala uno a uno, esposta non in un tempio ma più probabilmente in una villa o in un bagno pubblico. Il manufatto Oggi la vediamo verticale, ma i capelli sulla nuca rivelano la sua posizione originaria, inclinata». La testa è stata segnalata ai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale nel luglio 2023; da allora sono scattati gli accertamenti del caso, come hanno raccontato il capitano Fabrizio Borghini e il luogotenente Fabrizio Berettini: «Possedere reperti archeologici non è illegale, ma serve la corretta documentazione, che in questo caso mancava completamente. Abbiamo potuto risalire comunque al suo più recente ritrovamento, in un campo in Toscana; da lì l’opera è passata di mano in mano, di fatto secondo il meccanismo della ricettazione. Adesso è diventata proprietà dello Stato e, per questo, è stata ceduta al museo».

  • Settimana bianca, Col Gallina inaugura la stagione: tutti i prezzi degli skipass
    by Alessandro Michielli on 23 November 2024 at 6:07
  • Il retroscena dell’inchiesta, Donadini e un pranzo d’affari: «Pili in vendita a 200 milioni»
    by Eugenio Pendolini on 23 November 2024 at 5:56

    Ci si sarebbe potuti spingere fino al prezzo di 200 milioni di euro per vendere l’area dei Pili. Una cifra precisa, messa nero su bianco. Ma stavolta, quel numero non emerge dal capo d’accusa dei pubblici ministeri Roberto Terzo e Federica Baccaglini, titolari dell’inchiesta Palude. [[ge:gnn:nuovavenezia:14818641]] Né dalle carte prodotte dall’imprenditore trevigiano, Claudio Vanin, il grande accusatore ritenuto attendibile da Procura e tribunale del Riesame. Stavolta quel numero – 200 milioni – emerge dal memoriale redatto da Derek Donadini e trovato dagli investigatori all’interno del suo pc, il cui sequestro è stato confermato dal tribunale del Riesame secondo cui gli elementi raccolti dalla Procura inducono «ragionevolmente a ritenere che vi fosse un accordo (illecito) tra le parti, avente ad oggetto l’adozione dei provvedimenti urbanistici ed edilizi indispensabili per l’attuazione del progetto». In ballo c’è sempre la vendita dell’area al magnate Chiat Kwong Ching, con successiva costruzione di un palazzetto. Palude Venezia La cifra compare accanto alla data del 17 ottobre del 2016, durante un pranzo tra gli uomini di fiducia del sindaco Brugnaro (proprietario dell’area tramite Porta di Venezia, pre blind trust), e quindi Morris Ceron e Derek Donadini (entrambi indagati) e lo stesso Kwong, insieme al suo uomo di fiducia in Italia, Luis Lotti. Resta il giallo sulla presenza o meno dello stesso sindaco: la circostanza è emersa anche nell’interrogatorio di Luis Lotti il quale però ha spiegato ai pubblici ministeri di non ricordare se il sindaco fosse o meno arrivato alla fine del pranzo in un ristorante della terraferma. [[ge:gnn:nuovavenezia:14821191]] Ad ogni modo, annota Donadini, è in quella sede che si sarebbe discusso (anche) di cifre. Per l’accusa, il valore dell’area acquistata a 5 milioni di euro e messa a bilancio a 15, sarebbe poi salito a una somma di 150 milioni dietro promessa del raddoppio dell’indice di edificabilità in consiglio comunale. Come ormai noto, e come ribadito anche dal sindaco Brugnaro nell’ultimo consiglio comunale straordinario, non se ne fece più nulla. Per l’accusa, a causa della richiesta da parte della proprietà di un versamento da 10 milioni di euro a fondo perduto in anticipo sul prezzo di 150 milioni. Per le difese del magnate di Singapore, con tanto di mail datata agosto 2017, perché il modello di intervento preferito da Kwong prevedeva di investire insieme alla proprietà, e non di sostituirsi ad essa. L’accordo Ma è sull’accordo o meno tra le parti, e sulle prove che eventualmente saranno portate a supporto dell’una o dell’altra tesi, che si giocherà lo sviluppo dell’indagine che vede indagati il sindaco insieme ai suoi uomini di fiducia, oltre che lo stesso Kwong e il suo braccio destro Lotti. [[ge:gnn:nuovavenezia:14815601]] Sull’ipotesi della vendita a 200 milioni, contenuta nel memoriale di Donadini e di cui si sarebbe parlato nell’incontro di ottobre, un mese dopo un sopralluogo dello stesso Kwong ai Pili, ecco la replica dell’avvocato Simone Zancani (studio Simonetti): «La circostanza è stata contestata al signor Lotti nel corso dell’interrogatorio il quale ha negato categoricamente che vi sia stato un pranzo nel corso del quale è stata proposta una simile ipotesi di valori, d’altronde lo stesso redattore di quel documento dichiara di andare a memoria e quindi di non avere certezze». Una cifra buttata lì, dunque, non valida per una vera e propria trattativa. Che invece per la Procura c’era stata.

  • A Mestre Confesercenti anti-Black Friday: «Cannibalizza i negozi fisici»
    by Mitia Chiarin on 23 November 2024 at 5:54

    Black Friday, Cyber Monday, Black Friday week e persino Black November... le offerte allettanti non mancano alla fine di novembre, soprattutto nel commercio online ma la pratica dilaga dai negozi di elettronica all’abbigliamento, accessori, viaggi, servizi e, più recentemente, supermercati. Il cosidetto “Black Friday” che ufficialmente cade venerdì 29 novembre comincia sempre prima e il giorno dei “buoni affari” si è trasformato addirittura in un mese. Secondo le stime del Politecnico di Milano, dal 29 novembre gli italiani spenderanno solo online oltre 2 miliardi di euro (+9% rispetto al 2023). Ma a mettere in guardia i consumatori ci pensa la Confesercenti metropolitana, convinta che, a furia di mesi “neri” e promozioni anticipate, il commercio fisico rischia un dicembre in rosso per i negozi fisici. Il punto sulle vendite Le vendite online possono “cannibalizzare” quelle nei negozi fisici appena prima delle festività natalizie, il periodo più importante per tanti commercianti che con le strenne natalizie cercano di far quadrare i bilanci aziendali . «La rete delle piccole imprese del commercio non si tira indietro dalla competizione, ma i negozi reali sono sfavoriti, anche per i maggiori oneri fiscali e costi che sostengono rispetto al web, e che riducono i margini per le offerte», spiega Lorenzo Vallese, Presidente Confesercenti metropolitana Venezia Rovigo. «Per i piccoli commercianti fare promozioni nel periodo precedente le festività natalizie ovviamente non è una buona idea, ma molti si sentono obbligati a seguire l’esempio. Alla fine però, a trarne vantaggio sono soprattutto i grandi operatori esteri dell'e-commerce che possono giocare sui volumi» di vendite. Non sono i soli a pensarla così. È partita la campagna di Uncem, l’unione nazionale dei Comuni montani, che si batte contro la desertificazione commerciale è invita, per il “Black Friday”, a fare «acquisti solo nei negozi del territorio», scegliendo i negozi di vicinato per salvare «l’economia locale». Black friday Carlo Garofolini dell’associazione dei consumatori Adico di Mestre è critico. «Il Black friday anticipa i saldi che però sono anticipati da tanti commercianti che applicano sconti sottobanco facendo di fatto concorrenza sleale a chi rispetta le regole. Insomma siamo in un settore selvaggio, a questo punto sarebbe meglio liberalizzarlo del tutto in modo che non siano più necessari stratagemmi come questo, eliminando gli stessi saldi che da tempo hanno perso il loro significato». Secondo Confesercenti i pacchi in circolazione nei prossimi giorni saranno circa 38 milioni, in crescita di oltre il 13% rispetto al 2023. Con conseguente impatto ambientale. «Rifiuti di imballaggio, aumento del consumo di energia e di Co2 legati alle spedizioni sono costi che il consumatore non percepisce immediatamente, ma che ricadono su tutti noi», dice la Confesercenti. E si ricorda il lavoro di organizzazioni dei consumatori belgi e francesi che hanno analizzato 17.000 promozioni per 28 categorie di prodotti offerti in promozione durante il “Black Friday 2023” rilevando che solo poco più di 4.200 erano offerti ad un prezzo inferiore alla media dei prezzi più bassi annuale. E quindi l’associazione diffonde consigli ai cittadini contro i raggiri. Per prima cosa, se non c’è la possibilità di verificare la realtà del prezzo di riferimento «non ci si può fidare dello sconto indicato». Attenzione alla dicitura “prezzo consigliato dal produttore”: «Non fornisce informazioni sui prezzi effettivamente praticati, soprattutto se il prodotto è vecchio. Un vero buon affare è improbabile». Ancora, la dicitura “prezzo praticato dalla concorrenza”: «Questa informazione non implica che il commerciante abbia abbassato il prezzo». Oppure il venditore indica “prezzi praticati sul nostro sito”. «La promozione può sembrare interessante. Purtroppo è difficile verificare la veridicità». Le pratiche ingannevoli, seppur vietate, esistono, con prezzi gonfiati prima della promozione e poi riportati al prezzo originale.

  • Mestre, agguato contro due lavoratori: picchiati e rapinati in via Dante
    by Giacomo Costa on 23 November 2024 at 5:52

    Li hanno circondati, picchiati e derubati, in tre li colpivano mentre altri due complici tentavano la fuga dopo aver agguantato gli zaini e i portafogli delle due vittime, inchiodate a terra. Ma l’agguato non è finito come sperato dagli aggressori: sul posto si sono precipitati i poliziotti delle Volanti e sono riusciti a bloccare proprio i due che cercavano di dileguarsi con il bottino. E anche gli altri, pur avendo schivato l’arresto, rischiano di essere identificati e rintracciati a breve: la zona è piena di telecamere e gli agenti stanno già passando al setaccio tutti i filmati raccolti nelle vicinanze. Ancora un episodio violento consumato tra la stazione di Mestre e il quadrilatero di via Piave, a due mesi dall’omicidio del 26enne Giacomo Gobbato, assassinato in corso del Popolo mentre cercava di fermare un rapinatore che aveva aggredito una donna, la sera del 20 settembre. In questo caso le vittime sono invece due operai di origini africane, sorpresi all’interno del sottopassaggio pedonale e ciclabile che collega via Dante con via Rizzardi, a Marghera; la coppia di lavoratori è stata assalita nella notte tra mercoledì e giovedì, quando si trovava nel tratto mestrino del sottopasso, accerchiata da cinque individui. I rapinatori non si sono risparmiati: forti forse anche di qualche arma impropria - mazze e bastoni, probabilmente - hanno atterrato i due operai e li hanno bloccati sul pavimento del marciapiede, tempestandoli di calci e colpi. A quel punto due del gruppo hanno afferrato borse e soldi e si sono staccati dal pestaggio, cercando di portare la refurtiva al sicuro. Sono invece finiti tra le braccia degli agenti della questura, arrivati nel frattempo sul posto. Lei veneziana, classe 1997, lui di origini marocchine e di sei anni più vecchio di lei, sono entrambi stati arrestati; la ragazza, difesa dall’avvocato Bruno Andreuccio, comparirà davanti al giudice nelle prossime ore. Proprio la sera seguente, giovedì, il centro sociale Rivolta ha deciso invece di omaggiare Giacomo Gobbato offrendo il palco al racconto dell’ultima missione della Mare Jonio, la 19esima: la nave di Mediterranea Saving Humans è partita il 9 ottobre ed è stata dedicata proprio alla memoria del 26enne ucciso a Mestre, il cui nome oggi è tracciato sulle pareti del rimorchiatore dell’associazione umanitaria. Nel capannone di via Fratelli Bandiera, l’altro ieri, è stato quindi attivato un collegamento con Danny Castiglione, che ha parlato dal veliero di supporto pronto a partire, ed è stato presentato in anteprima “La cospirazione del bene”, il libro di Luca Casarini e Gianfranco Bettin, che racconta com’è nata e come agisce Mediterranea. La serata si è conclusa con una pizza a sostegno del gruppo di intervento e salvataggio.

  • Basilica di San Marco, dieci milioni per le manutenzioni: visitatori in aumento
    by Eugenio Pendolini on 23 November 2024 at 5:18

    A gennaio il via al cantiere per il rifacimento completo delle falde sul tetto. A fine ottobre già 2,7 milioni di accessi. Barel: «Mosaici da monitorare»

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